OPERA
HUMANITY WITHOUT BORDERS
stampa fotografica fine art su pannello
cm. 100 x 150
COMMENTO
Reportage fotografico di 3 anni sulle migrazioni nel Mediterraneo.
Negli ultimi anni, a seguito dell’aumento esponenziale dei flussi migratori verso le coste italiane, in particolar modo siciliane, ho avuto la possibilità di stare a stretto contatto con queste persone, persone non numeri.
Fin da subito ho sentito l’esigenza di dare testimonianza di ciò a cui assistevo sotto i miei occhi, di documentarlo. Col tempo il mio sguardo è cambiato, inizialmente scosso dalla tragedia declinata nelle sue forme più cruente, ha trovato la sua attenzione in ciò che succedeva poi, in quello che ai media non interessa perché non fa notizia.
Ho scoperto così una forma di serenità nella tragedia, una pace nata dalla consapevolezza che nulla di peggio di ciò che era passato poteva ormai accadere, una straordinaria umanità nel convivere col dramma e con la speranza di poter iniziare un nuovo percorso di vita.
Le mie foto non vogliono puntare l’attenzione sul problema o rintracciarne i responsabili; ma essere piuttosto un invito alla riflessione, a considerare il lato umano di questi uomini, donne, bambini, famiglie. Essi piangono, cantano, ridono, sanguinano come noi, ma a differenza nostra spesso non hanno la possibilità di scegliere.
La vita è un dono identico per tutti e chiunque dovrebbe avere il diritto di scegliere come darle un senso.
BIOGRAFIA
Nuccio Zicari nasce ad Agrigento, nel 1985.
La sua continua ricerca sull’essere umano lo porta prima a conseguire una laurea in ambito Medico per poi diplomarsi all’Accademia Internazionale di Fotografia John Kaverdash di Milano.
Il suo principale interesse è l’aspetto documentario, antropologico, sociale e umanitario della fotografia sia nel racconto di storie intime che nei progetti a lungo termine di interesse collettivo.
Nel 2017 il suo lavoro “Humanity without borders”, frutto di tre anni di reportage sulle migrazioni nel Mediterraneo, viene inserito all’interno della Italian Collection del Premio Voglino, piattaforma che celebra ogni anno le più importanti storie fotografiche degli autori italiani.
Al momento sta lavorando ad un progetto sperimentale di documentazione fotografica e multimediale della crisi socio-sanitaria da coronavirus in corso dal nome “C-Diary”, avvalendosi dell’uso del social network Instagram.
I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero e pubblicati su riviste nazionali e internazionali.