OPERA
IRAM
tecnica mista
cm. 70 x 100
COMMENTO
Annamaria Giraudo ha dato vita ad un’inconsueta opera, che trae ispirazione da un racconto scritto dalla pittrice stessa sul tema attuale della mostra.
È composta di cinque acquerelli inframezzati da nove brani di testo che narrano la storia di “Iram”, ragazza sudanese fuggita dalla sua terra, alla volta di un nuovo paese e di nuove regole di vita.
BIOGRAFIA
Annamaria Giraudo, è nata a Torino, dove vive e lavora in via Lagrange 7.
Ha seguito l’atelier del pittore Piero Fonio (uno dei primi allievi di Felice Casorati), dal quale ha appreso le basi necessarie che l’hanno portata ad esprimere la sua pittura in modo razionale e al tempo stesso poetico.
La ricerca, in questo senso, è passata attraverso tutte le tecniche. Dal rigoroso disegno, alle xilografie, alle tempere, all’olio e agli acquerelli, per i quali realizza campiture coraggiose anche di dimensioni apprezzabili. La luce, da elemento fisico, si tramuta in elemento spirituale e riesce a trasmettere un meraviglioso senso di leggerezza, di levità e di sogno.
Ha iniziato ad esporre nel 1978 in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Sue opere si trovano in collezioni private a Torino, Milano, Genova, Napoli, Roma, Ginevra, Monaco, Parigi, Amburgo, Londra, Marsiglia, Bruxelles, Las Vegas.
Hanno scritto di lei giornalisti e critici quali Pier Paolo Benedetto, Giuliano Camporese, Sisi Cazzaniga, Massimo Centini, Mario Contini, Angelo Dragone, Anita Ferrando, Albino Galvano, Aldo Ghidetti, Paolo Levi, Gian Giorgio Massara, Angelo Mistrangelo, Enza Pesaro, Rosanna Roccia, Adalbero Rossi, Aldo Spinardi, Donatella Taverna, Giovanni Viarengo.